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Dallo Stelvio al Garda (vol. I)

Alla scoperta dei manufatti della Prima Guerra Mondiale

Dallo Stelvio al Garda (vol. I)

  • autore: Walter Belotti
  • editore: Museo della Guerra Bianca in Adamello
  • luogo: Temù BS
  • anno: 2004
  • pagine: 279
  • formato: 16,5 x 24 cm
  • carta: patinata opaca 150 gr
  • confezione: brossura con legatura in filo refe
  • copertina: semirigida con alette
  • illustrazioni: sì
  • peso: 870g circa

 

Prezzo: euro 20,00

Libro disponibile per l’acquisto online e presso le biglietterie del Museo della Guerra Bianca in Adamello (Temù BS) e del Forte Montecchio Nord (Colico LC)

Un volume dedicato a 27 suggestivi itinerari storico-escursionistici tra le montagne lombarde, teatro degli avvenimenti di una guerra che ha profondamente segnato un'epoca.
I testi del volume sono completati da una ricca documentazione fotografica a colori dell'autore e da un'interessante raccolta iconografica di immagini d'epoca facenti parte dell'archivio storico del Museo.

Descrizione:

La porzione più occidentale del fronte italo-asburgico della Prima Guerra Mondiale coinvolse il margine orientale del territorio Lombardo, per una profondità di alcune decine chilometri e un'ampiezza di oltre 170. Si tratta di un territorio montuoso, prevalentemente di media e alta quota: fu qui che ebbero luogo le battaglie più alte della Grande Guerra, fu qui che la guerra trovò una connotazione tanto specifica da meritare, fin da allora, il nuovo appellativo di "Guerra Bianca".

In molte zone di pianura, dove certamente le battaglie furono più cruente, i segni della guerra sono stati da tempo cancellati dalla volontà di ricostruire, dal desiderio di riprendere a vivere e a coltivare dopo la distruzione di campi, case e vite umane. Nei territori di media e alta quota dell'arco alpino le profonde ferite lasciate dalla guerra non sono ancora completamente rimarginate, sebbene stiano scomparendo nel lento ma inesorabile processo della natura che, via via, si riprende postazioni, trincee, baracche e tutti i ricordi che questi manufatti rappresentano e custodiscono.

Il volume di Walter Belotti, socio fondatore e oggi Presidente e Direttore Amministrativo del Museo della Guerra Bianca in Adamello, ci aiuta nel recuperare con curiosità e passione un tassello di storia e di umanità da non perdere: questa guida offre infatti al lettore diverse possibilità per la riscoperta di manufatti e frammenti di storia disseminati lungo l'ex linea di confine della Prima Guerra Mondiale in territorio lombardo. Steso con linguaggio efficace e facilmente comprensibile, il volume fornisce al lettore numerosi spunti per la corretta lettura delle tracce lasciate dalla guerra.

E proprio per la vastità del territorio e la ricchezza delle testimonianze materiali che vi si trovano, il volume – insieme al secondo – non pretende di esaurire la presentazione di tutto il patrimonio presente. Anzi, non può che essere tra i primi di una collana che, con gli anni, potrà accompagnare gli appassionati delle nostre montagne alla scoperta di nuovi itinerari attraverso i luoghi della memoria.

Luoghi e manufatti che costituiscono un'eredità pesante, costata immani fatiche di sudore e di sangue da parte dei contendenti di entrambi gli eserciti in lotta, uomini delle stesse montagne divisi da un confine, una linea ideale che divenne di ghiaccio, roccia e filo spinato. Oggi, proprio grazie agli interventi di salvaguardia che da tempo si stanno attuando con tale spirito di collaborazione e con le indicazioni storiche e di percorso come quelle contenute in questo volume, è possibile rivisitare le vecchie linee di confine con la coscienza di cosa esse siano state e apprezzare la tecnica dell'uomo che seppe sfruttare le diverse pieghe della montagna per costruire strade e ricoveri, la maestria del semplice muratore che, vestito da soldato, con la sola e perfetta posa di pietre a secco seppe realizzare opere militarmente importanti, ma soprattutto splendide e perfettamente integrate nell'ambiente e che hanno saputo resistere non solo alla furia dei combattimenti ma anche al successivo, lungo, abbandono.

Il volume propone con una formula nuova e avvincente un viaggio nella storia del territorio lombardo e delle sue genti. La meticolosa scoperta, l'approfondito studio e l'attenta valorizzazione dei segni della Prima Guerra Mondiale presenti come ferite sulle nostre montagne, consentono oggi di proporre un nuovo modo di fare turismo e cultura, insieme. Oltre a rivolgere l'attenzione alle preziose valenze paesaggistiche di una natura che spazia dalle tiepide acque del Lago di Garda ai perenni ghiacciai dello Stelvio, e inseguire le tracce di architettura militare lasciate con umiltà in ogni anfratto delle montagne contese, questo testo propone un modo di frequentare il territorio fatto di maggiore attenzione ai particolari e di grande rispetto per il lavoro, la fatica e i sacrifici che questi manufatti portano con sé. Ogni percorso proposto nel volume reca un proprio specifico inquadramento storico, sì da dar voce alla gran moltitudine di manufatti militari che vi si incontrano. Le testimonianze della Grande Guerra combattuta in Lombardia sono infinite: ogni strada, ogni sentiero, ogni trincea o muretto di sassi narra la storia di uomini, italiani, austriaci, ungheresi, persino russi, costretti a lasciare la propria terra, la propria casa, i propri affetti, per combattere una guerra insensata che essi stessi non erano in grado di comprendere. Oggi spetta a noi, che possiamo e dobbiamo muoverci sul territorio con una nuova consapevolezza, interpretare questi manufatti e saper leggere questa storia sia come momento di crescita culturale, sia e soprattutto quale momento di profonda riflessione.

Sommario:

pag. 4 Presentazione
pag. 6 Prefazione
pag. 8 Introduzione – Il modello “Parco Culturale Integrato” e percorsi alternativi di turismo culturale in Lombardia
pag. 14 Il Museo della Guerra Bianca in Adamello
pag. 20 Il Parco Culturale Integrato “La Guerra Bianca: il suo territorio, le sue genti”
pag. 24 La Prima Guerra Mondiale dal Passo dello Stelvio al Lago di Garda
pag. 45 Gli itinerari
pag. 46 1) Dal Giogo di Santa Maria (IV Cantoniera) alla Bocchetta di Forcola e alla punta di Rims
pag. 54 2) Da Santa Lucia al Forte Venini al Dossaccio
pag. 62 3) Da Cresalva al Forte Serioli ai Canali
pag. 70 4) Dal Rifugio Berni al Bivacco Ortles
pag. 78 5) Dal Rifugio Bonetta all’Anticima del Monte Gavia
pag. 86 6) Dal Passo del Tonale alla Cima Cadì
pag. 98 7) Dal Passo del Tonale alla Cima Castellaccio
pag. 112 8) Dal Passo Paradiso al Passo Pisgana, lungo il “Sentiero dei Fiori”
pag. 126 9) Da Sant’Apollonia al Passo delle Gràole
pag. 134 10) Da Case di Viso alla Punta di Ercavallo
pag. 144 11) Da Case di Viso al Rifugio Bozzi
pag. 154 12) Dal Passo del Tonale al Monte Tonale Orientale
pag. 162 13) Da Ponte di Legno alla Baita del Pastore
pag. 172 14) Da Cané alla Bocchetta di Val Massa
pag. 180 15) Da Fondovalle al Rifugio Garibaldi
pag. 190 16) Dal Passo Paradiso alla vetta di Cresta Croce
pag. 198 17) Da Tu a cima Rovaia
pag. 206 18) Da Incudine al Davenino
pag. 212 19) Dal Mortirolo al Monte Pagano
pag. 220 20) Dalla Malga Lincino al Passo di Forcel Rosso
pag. 226 21) Dalle Case di Val Paghéra al Passo e Cima Monoccola
pag. 236 22) Dalla Ràsega in Valsaviore al Passo di Campo
pag. 244 23) Dalla Malga Cadino della Banca al Lago della Vacca
pag. 250 24) Dal Rifugio Nikolajewka al Passo del Termine
pag. 256 25) Da Schilpario al Rifugio Tagliaferri
pag. 264 26) Dai Fienili di Rest alla Cima Tombea
pag. 272 27) Dal Passo Nota alla Bocca dei Fortini e sul Monte Carone
pag. 278 Bibliografia
pag. 279 Biografia dell’Autore
Ultima modifica il Giovedì, 22 Gennaio 2015 19:15