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Giovedì, 26 Settembre 2013 17:20

Le fortezze in Lombardia

I sistemi difensivi e le grandi opere fortificate alpine in Lombardia tra Napoleone e la Grande Guerra

studio, rilevazione, mappatura e georeferenzazione per un piano integrato di valorizzazione delle fortificazioni contemporanee lombarde

Il lavoro svolto dal Museo in collaborazione e con il sostegno della Regione Lombardia per il Parco Culturale Integrato della Guerra Bianca, unito all'analisi dei dati raccolti lungo il sistema difensivo Frontiera Nord, ha consentito di prendere coscienza in modo organico della presenza, sul territorio lombardo, di una grande quantità di siti di interesse storico-militare, uniti fra loro da una complessa rete di viabilità militare.
Tra i siti individuati vi è un cospicuo numero di grandi opere difensive permanenti (forti e altre strutture) riferibili alla tarda età moderna ed all'età contemporanea, in particolare alla Prima Guerra Mondiale.

Un elenco sommario delle strutture direttamente riferibili alla Grande Guerra può essere:

lungo la linea difensiva italiana della Frontiera Nord con la Svizzera, dal Lago Maggiore al Passo dell'Aprica:
- Forti (batterie in caverna) Sirpo e Canonica del Castellaccio (Bedero Valtravaglia, Varese);
- Forte (batteria in caverna) Vallalta e Caserma "Raffaele Cadorna" al Monte San Martino (Cassano Valcuvia, Varese);
- Forte (batteria in caverna) Monte Piambello (Marzio, Varese);
- Forti (batterie in caverna) Orsa e Croce dell'Orsa di Monte San Giorgio (Viggiù, Varese);
- Forte (batteria in caverna) Loco Tocco al Monte Legnone (Dervio, Varese)
- Forte (batteria corazzata) "Montecchio" al Montecchio nord (Colico, Lecco)
- Sbarramento ferroviario e stradale delle Gallerie di Verceia (Verceia, Lecco);
- Forte (batteria corazzata) "Sertoli" ai Canali e Caserma alla Piscina (Tirano, Sondrio);
- Forte (batteria in caverna) Croce dei Motti (Tirano, Sondrio);
lungo la linea difensiva italiana della forntiera con l'Austria-ungheria dal Passo dello Stelvio al Lago di Garda (teatro della "Guerra Bianca"):
- Forte (batteria con ricoveri blindati) di Monte Scale (Valle di Dentro, Sondrio);
- Forte (batteria corazzata) "Venini" al Dossaccio di Oga (Valdisotto, Sondrio);
- Forte (ruderi di batteria corazzata) di Corno d'Aola (Ponte di Legno, Brescia)
- Forte (batteria corazzata) di Cima Ora (Anfo, Brescia);
- Forte (batteria corazzata) al Dosso di Valledrane (Treviso Bresciano, Brescia);
Alle strutture citate è possibile aggiungere le seguenti, riferibili ad eventi immediatamente precedenti, compresi tra il XVII sec. e il XIX sec., e che, in alcuni casi, furono utilizzate anche durante la Prima Guerra Mondiale:

sistema difensivo austriaco del Lago Maggiore, realizzato tra il 1848 e il 1858:
- Forte Castello (Laveno, Varese);
- Forte di Cerro (Laveno, Varese);
- Forte ("blockhaus") Nord (Laveno, Varese);
- Caserma San Michele (Laveno, Varese);
sistema difensivo spagnolo della Piana di Colico:
- Forte al Montecchio di Fuentes (Colico, Lecco), costruita tra il 1603 e il 1605;
sistema difensivo italiano del Lago d'Idro:
- Rocca d'Anfo (Anfo, Brescia), complesso fortificato la cui fondazione risale a prima del 1400, ampliato dalla Serenissima tra il 1450 e il 1490 e riorganizzato da Napoleone Bonaparte ai primi dell'800 sino a coprire gli attuali 50 ettari di estensione.
L'insieme di queste opere realizza di fatto una rete ben delineata sul territorio lombardo e oggi, se correttamente conservate e valorizzate, possono costituire uno straordinario percorso di sicuro interesse storico e culturale.

Nel corso del 2007 il Museo ha presentato alla Regione Lombardia un progetto per lo studio e il rilevamento delle principali opere [file .pdf 43kb] fra quelle elencate.

Il progetto è stato recepito dalla Struttura Sviluppo Culturale del Territorio della Regione Lombardia che, riconoscendo il Museo della Guerra Bianca in Adamello quale Centro Permanente di Studio e Documentazione della Grande Guerra in Lombardia, ne ha disposto il finanziamento con Delibera della Giunta Regionale N°VIII/005249 del 2 agosto 2007 [file .pdf 322Kb].

testo di Antonio Trotti, 2006

Letto 16296 volte Ultima modifica il Venerdì, 27 Settembre 2013 09:48