Ciò nonostante questo territorio e la gente che lo abitava furono profondamente segnati dalla guerra, che in questo contesto ebbe caratteristiche del tutto particolari: essa qui fu certamente meno sanguinosa, ma altrettanto dura dal punto di vista delle vicende umane e caratterizzata da difficoltà di tipo ambientale del tutto eccezionali, a causa della quota elevata alla quale si svolse gran parte degli eventi.
La guerra contro gli elementi fu qui in pratica un vero "conflitto nel conflitto". Le peculiarità ambientali e la bassa antropizzazione dei luoghi hanno fatto sì che il teatro bellico si presenti ancora oggi molto ben definito sul territorio, conservando in gran quantità le testimonianze della guerra.
Gli innumerevoli manufatti ancora presenti rientrano a pieno titolo nel patrimonio culturale del territorio e meritano di essere conosciuti, valorizzati e proposti al pubblico quali elementi importanti della storia della Lombardia e del Trentino-Alto Adige.
La Guerra Bianca, una proposta di turismo culturale integrato
Il Museo della Guerra Bianca in Adamello si è impegnato in un progetto, in parte finanziato dalla Regione Lombardia, direzione generale Culture, identità ed autonomie, che mira allo sviluppo dell'offerta culturale nell'ambito di itinerari turistici che si svolgono entro il territorio montano che, dal Passo dello Stelvio al Lago di Garda, segue per circa 170 km l'attuale confine amministrativo tra le Provincie lombarde di Sondrio e Brescia e le Provincie Autonome di Bolzano e Trento.
Il Parco Tematico Culturale "La Guerra Bianca: il suo territorio, le sue genti"
Il fine dell'iniziativa è il rilancio di un territorio ancora oggi profondamente segnato dagli eventi della Prima Guerra Mondiale: il patrimonio storico diffuso sul territorio è eccezionale, ma per la sua salvagardia sono indispensabili le azioni di ricerca storica e di conservazione dei beni, azioni che trovano il loro naturale sbocco nella predisposizione di itinerari di turismo culturale, itinerari che sposano la bellezza dell'ambiente con la memoria degli eventi storici che vi si sono svolti.
testo di Antonio Trotti, 2004